Arte: Maria Lai e il telaio, strumento concettuale

November 1, 2024

Maria Lai, "Voce di infinite letture," 1992. Cotton thread, ink, canvas. 9 7/8 x 10 1/4 x 2 in. (25 x 16 x 5 cm). Magazzino Italian Art Foundation, Photo by Marco Anelli. ©2024 Artists Rights Society (ARS), New York/SIAE, Rome
Maria Lai, "Voce di infinite letture," 1992. Cotton thread, ink, canvas. 9 7/8 x 10 1/4 x 2 in. (25 x 16 x 5 cm). Magazzino Italian Art Foundation, Photo by Marco Anelli. ©2024 Artists Rights Society (ARS), New York/SIAE, Rome.

Da Magazzino ltalian Art, quadri-oggetto e libri dove l'artista sarda "cuce" storie universali e infinite.

di Elena Pontiggia

A Cold Spring, località nello stato di ANew York affacciata sull'affascinan- te valle dell'Hudson, Magazzino Italian Art, fondato da Nancy Olnick e Giorgio Spanu, presenta A journey to America, la prima mostra negli Stati Uniti della gran- de artista sarda Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013). Aperta dal 15 novembre al 28 luglio 2025, la personale, curata da Paola Mura, presenta circa cento opere, rappresentative di tutto il suo percorso.

SEGNI E GROVIGLI. Pochi artisti, come Maria Lai, hanno saputo esprimere la pro- pria terra e insieme tutte le terre, il proprio mondo e il mondo senza aggettivi. Dopo studi a Roma con Marino Mazzacurati e a Venezia con Arturo Martini, Lai ha esordito nell'ambito del realismo e ha at- traversato una stagione polimaterica. Poi, prendendo le mosse dal telaio, strumen- to millenario della vita domestica sarda, l'ha trasformato, tramite un fitto dialogo con Pino Pascali e l'Arte povera, in un ele- mento concettuale. Ha composto così dei quadri-oggetto, con cui ha espresso lirica- mente emozioni, pensieri, p aesaggi (Telaio delmattino, 1969).DaquelmomentoMaria Lai non dipinge e non disegna più, ma cu- ce: utilizza cioè tessuti cuciti col filo per creare geometrie visionarie, geografie fantastiche,viagginellegalassie.Lasua ricerca però è poliedrica e, oltre alle tele cucite, simbolo del legame necessario tra uomo e uomo, tra uomo e arte, tra uomo e infinito, e oltre a tante altre opere, "cuce" anche dei libri (Vocedi infiniteletture,1992), colmi non di parole, ma di segni e grovi- gli creati dal filo, che lo trasformano in un elemento fiabesco, misterioso, vivo, che permette appunto infinite letture.

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