Corriere della Sera: Il fotografo nel cantiere illumina i volti del lavoro
August 17, 2024
Sessant’anni fa, il 20 aprile 1964, moriva a Colonia, in Germania, August Sander, il fotografo che forse più di chiun-que altro ha saputo raccontare il lavoro attraverso i ritratti (straordinari e ancora modernissimi) di chi quel lavoro lo viveva in diretta: giovani contadini, muratori, macellai, impiegate, centraliniste, operai delle acciaierie, uomini e donne del circo (e molto altro ancora). Lavoratori, appunto. Trasformati dall’occhio tenero e implacabile di Sander nei simboli di quello che il Ventesimo secolo sarebbe stato, nel bene e nel male.
Se gli uomini e le donne che lavorano immortalati da Sanders erano all’apparenza inequivocabilmente tedeschi (come all’apparenza americani erano inequivocabilmente gli undici operai che pranzano su una trave di acciaio a centinaia di metri sopra New York fotografati da Charles Clyde Ebbets nel 1932), i protagonisti della mostra che Magazzino Italian Art di Cold Spring, New York, dedica dal 22 agosto al 28 ottobre ai 47 ritratti di Marco Anelli propongono invece un’idea di lavoro assai più contemporanea. Qui gli operai sono raffigurati come veri artisti, senza una nazionalità definita, senza un’identità che non sia quella del loro lavoro. Un’intuizione che rende omaggio anche ai fondatori di Magazzino (aperto nel 2017), Nancy Olnick e Giorgio Spanu, e alla loro imponente collezione di quell’Arte Povera che aveva, a sua volta, imposto la mutazione dell’artista in operaio (l’anno scorso il Magazzino ha inaugurato il Germano Celant research center dedicato al critico e storico a cui si deve la definizione stessa di Arte Povera).