Corriere della Sera: Morto Piero Gilardi, artista della natura (con il poliuretano)
March 6, 2023

Nato a Torino si era affermato realizzando dal 1965 tappeti che denunciavano la mercificazione dell’ambiente. La sua fama era arrivata in tutto il mondo.
A proposito dei suoi Tappeti-Natura, quelle ricostruzioni in poliuretano espanso di porzioni di ambiente naturale (prati, sottoboschi, greti di fiume) che lo avrebbero reso famoso, Piero Gilardi (scomparso domenica 5 marzo all’età di 80 anni) nel 1966 aveva scritto: «Spero di poter riunire, un giorno, tutti i tappeti che sto realizzando in un luogo largo e piano, racchiuso da una cupola informe e opalescente: in quell’ambiente rarefatto l’immagine di ogni tappeto comincerà a dilatarsi e deformarsi secondo un ritmo organico incomprensibile ma accettabile». Un modo per confermare come la missione di quei Tappeti (i primi risalgono al 1965): coinvolgere lo spettatore attraverso l’esperienza tattile e corporea, pongono l’accento su uno dei paradossi dell’età moderna denunciando la mercificazione (e il degrado) della natura e uno stile di vita ritenuto sempre più artificiale.
Quei Tappeti hanno racchiuso l’impegno etico, ecologico e politico di Gilardi. Sono stati un modo per concretizzare il suo sogno: il sogno di una natura ideale, incontaminata, ricreata attraverso un materiale artificiale come il poliuretano espanso, che assume forma mediante la tecnica dell’intaglio per poi essere impregnato di pigmento sintetico, nelle prime sperimentazioni sciolto in resina vinilica e successivamente in lattice di gomma. All’epoca l’intento dell’artista era quello di realizzare dei veri «oggetti estetici fruibili praticamente» che superassero il dualismo tra arte e tecnologia, tra natura e artificio, tra corpo e mondo, soffici tappeti era possibile camminare, coricarsi, vivere un’esperienza multisensoriale.